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Visualizzazione dei post da ottobre, 2012

Donne atterrate senza pieta’

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Articolo sul femminicidio e sulla tratta delle donne di Vincenzo Andraous Un’altra donna fatta  a pezzi ai bordi della carreggiata, dentro un campo incolto, lasciata a imputridire con premeditazione, come a voler significare che il dazio da pagare sarà questo per chi non vorrà sottostare al marchio di fabbrica, a nome pappone oppure cliente. Padroni di vita, schiave di sopravvivenza, imperatori di sogni e di speranze, prigioniere di una fiducia tradita al primo incontro. Uomini e prostitute stanno ai margini, inchiodati ai lati non veduti, a loro volta emargineranno quanti arriveranno al banchetto da consumare insieme in fretta. Donne di ogni colore, cultura, fede, donne nude alla propria carne, donne svestite di ogni diritto, donne sulla strada a vendere un piacere che non sarà mai una storia scritta, raccontata, forse bisbigliata di lontano. Donne a inseguire una libertà che non c’è, una libertà che non parla, non ascolta, né accompagna, una libertà prostituta, rincorsa, inse

A tredici anni in cerca di sballo

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In discoteca ci si diverte, si balla, si urla, si sta insieme per conto proprio, ognuno muove i passi come meglio crede, ciascuno cala giù a proprio piacere. La musica scaccia i pensieri, in avanscoperta c’è l’urto dell’adrenalina, mentre all’angolo i timori di vivere sono scomparsi. E’ divertimento per ogni età, per chi età non sente, per gli altri che  dell’età fanno imbroglio. Una ragazzina s’è sentita male, fin qui nulla di eccezionale, può accadere a chiunque di avere un mancamento per troppo impegno, studio, lavoro, stress. Quel che fa andare su tutte le furie, perché c’è davvero da arrabbiarsi, è prendere atto che una adolescente di tredici anni era in discoteca alle quattro di notte. Cosa ci faceva a quell’ora una bambina nel calderone dello schiamazzo impazzito, a buttare già beveroni colorati fino a rasentare il coma etilico. La domanda è appropriata alla tragedia sfiorata, per appurare le responsabilità di quanti hanno permesso questo scempio di coscienze inebetite da

Mario non c’e’ piu’

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Articolo sull'uso e abuso di sostanze (la droga non fa sconti a nessuno) Quanto tempo è passato da quando ti abbiamo visto la prima volta in comunità a faticare, camminare, faticare, e ancora camminare, fino a diventare maratoneta di un percorso di vita vero, con i piedi ben piantati al suolo, ritornando a vivere le tue emozioni, i carichi distribuiti a misura, i pezzi di futuro rimessi insieme. Tanti anni a fare sudore, a espellere tossine, a buttare fuori il malessere, il disagio sopportato sottocarico, l’amore scambiato per qualche soldo di fiducia tradita. Mario era un ragazzo come tanti altri, con una famiglia, moglie e figli, un lavoro, tutto sembra filare al dritto in poppa, finchè un giorno arriva a bussare alla porta il bastardo inaspettato, l’amico che ti propone lo sballo, tanto per fare qualcosa di diverso: appare inspiegabile la sua impreparazione, la sua inadeguatezza, la sua resa fatta di fragilità. Il rapporto con la famiglia s’incrina, il lavoro se ne va da