Donne e bambini azzerati
E’ un tempo vestito rosso scarlatto, di tragedie e angoli bui, un tempo in cui non è salutare per niente rimuovere per dimenticare, dunque sarà bene ricordare fino all’ultimo pugno nello stomaco. Donne a morire, a lasciare spazi vuoti, momenti di vita dilaniati dallo strapotere e dal delirio di onnipotenza maschile. Donne, ridotte a cose, a oggetti, a insopportabili presenze, non soltanto da spostare, allontanare, sostituire, bensì, da annientare, devastare, ridurre a un buco nero profondo, dove non vi è più possibilità di accesso, di un ritorno. Donne, compagne, mogli, diventate parti offese dell’inadeguatezza maschile, donne a perdere nella ragione, donne sconfitte dalla fiducia spogliata di ogni onore, figuriamoci di un qualche amore. Donne e madri accasciate, con gli occhi sgranati, le mani a proteggersi, supplicando la pietà ammutolita e in ritirata. Donne e madri insufficienti a pagare dazio, divenute insostenibili, irrappresentabili, congrue assenze a rappresentare una i