Natale della compassione
Quando arriva Natale, tu guardi il Bimbo, lì, c’è la risposta ai cumuli di alienazione che schiacciano le urgenze dell’anima. A Natale sono certo valga la pena non rassegnarsi allo scempio, senza inutili rappresentazioni teatrali, ma operando con un atteggiamento e una condotta senza ambiguità. In questo tempo di mamme disorientate senza più identità, di padri rimossi dalla propria coscienza, di adolescenti sbrigativamente etichettati a mafiosi, di politica e antipolitica a soccombere, di informazione e comunicazione malate, di speranze tumefatte, diventa affanno vivere per credere, per non rimanere “diversi”, trasformati in frammenti di sopravvivenza. E’ tempo di Avvento, allora, fare un passo indietro, significa “ad-venire” a una consapevolezza interiore che è la conseguenza di una presa di coscienza, costruendo nuova cultura di libertà, di responsabilità, di scelta, una vera azione morale, che spinga alla fiducia, ad un superamento delle pratiche criminali che rendono ina