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Visualizzazione dei post da luglio, 2015

L’accoglienza e il rispetto delle regole - di Vincenzo Andraous

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Migranti, perseguitati, rifugiati, Rom, Sinti, parti di uno stesso universo, ma distanti e differenti tra loro, una umanità non convergente ma spesso diametralmente opposta e contraria. Come operatore sociale ho visto, ho ascoltato, ho toccato con mano il degrado umano, quello con l’alzo zero nei riguardi di una dignità colpita a morte. Come uomo della strada ho osservato il cambiamento indotto nelle persone dalla miseria, fino a farle diventare marionette in balia del più prepotente. Come cittadino abituato a leggere la realtà che vivo, non posso non obiettare ogni forma di letteratura analfabeta, che vorrebbe sindacare l’indicibile, programmare il vuoto di valori e progettare futuro, senza però fare i conti con il passato. Popoli migranti con tradizioni e culture, con il proprio carico di disperazione e violenza insita nei bisogni disattesi, popoli e persone non meno malavitose di altre, in guerra tra poveri non meno di altri. Fare sociologia di comodo è affermare che i migranti,