Cadaveri in cerca d’autore
In carcere sei suicidi in un mese ma tacere è il nuovo comandamento Partendo dall’idea che di galera non si debba parlare, dei morti ammazzati dentro una cella neppure, del suo sovraffollamento meno ancora, volendo così significare che l’ingiustizia è stata finalmente sanata, mi sovviene un pensiero che rafforza drammaticamente quel che è già risaputo da tempo: più la galera sarà ridotta a un lazzaretto disidratato, più chi poco conosce della prigione risulterà contento. Chiaramente si tratta di una disattenzione che renderà il cittadino ulteriormente allarmato, ovvero alla ricerca di sempre nuove sanzioni restrittive che però non risolveranno i problemi che affliggono la società di cui è parte. Una sorta di autoipnosi collettiva, perché è provato dalla recidiva inequivocabile che le carceri punitive non consentono alcuna rieducazione, alimentando ben poca “sicurezza” per quei cittadini che invece auspicano una giustizia giusta. Sul carcere è franato un silenzio spesso come la p