Un maledetto tradimento culturale
Scorrendo le pagine dei giornali, osservando le immagini in televisione, ascoltando le storie monche perché mal interpretate di tanti giovani che rimangono al palo, alcuni offesi, altri depredati della vita, traditi dall’alcol, dalla roba che leggera non è mai, dalla violenza elargita a piene mani, ho come l’impressione che stiamo confrontandoci disarmati e spaventati con una microsocietà quale l’adolescenza oramai conclamata a bullistica. Uno spazio e un tempo miseramente a parte di una macrosocietà che non intende prendere posizione né mettersi a mezzo, di traverso, sul riconoscimento inalienabile dei diritti e dei doveri di ognuno, sul valore del rispetto delle regole che tutelano ciascuno, risultando vere e proprie salvavita dei più sfigati ma anche dei più gradassi e baldanzosi palestrati mentali. Eppure ogni qual volta si presenta il prevaricatore di turno ( che non è mai mio figlio ma il tuo), con i pugni, le offese, le umiliazioni in bella mostra, il montepremi del capro