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Visualizzazione dei post da aprile, 2018

Scacco matto in tre mosse

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In  questi giorni qualcuno ha scritto: “Penso che il carcere sia un’invenzione stupida perché non migliora ma invece peggiora i suoi abitanti, non stimola  nessuna riconciliazione fra vittima e carnefice. Inoltre, dopo tanti anni di carcere scontato, la pena non ha più nulla a che vedere con il recupero sociale”. Quante volte ho scritto anch’io queste parole, quante volte ho ribadito che una pena che non si piega ad alcuna utilità e scopo non farà mai sicurezza, quante volte. Eccoci ancora qui a parlare di carcere, di galera, di sotterranei sub-urbani, di celle e morti ammazzati, di riforme inconcludenti, di urla e grida per bene silenziate. Carcere, carcere, carcere, come se la prigione fosse la soluzione a ogni sberleffo consegnato alla vita, a ogni umiliazione sgomitata alla vita, a ogni tragedia per lo più incomprensibile. Carcere e sovraffollamento che nuovamente sale come dato esponenziale, comprime ogni umanità, ribaltandone valori e principi universali, nell’ inutile cons